FINCO

Alcune considerazioni Finco sul piano Mattei e l’impegno delle aziende associate in Africa.

Alcune considerazioni Finco sul piano Mattei e l’impegno delle aziende associate in Africa.

Comunicato STAMPA FINCO:

Finco sul piano Mattei e l’impegno delle aziende associate in Africa

Roma 30 gennaio 2024 – “Dopo molto tempo assistiamo ad un rinnovato interesse del nostro Paese verso l’Africa – afferma Carla Tomasi, Presidente della Federazione Finco (vedi all.).
Non posso che compiacermene sia come cittadina sia, in questa sede, come rappresentante di settori industriali che rivolgono un particolare interesse verso quel  continente.

Non è un caso che, nell’ambito delle proposte che come Federazione abbiamo inviato all’Istituto del Commercio Estero (ICE) circa le aree nelle quali promuovere iniziative all’estero, figurino ben quattro Paesi africani (Etiopia, Egitto, Kenya, Nigeria, con interessi anche verso Libia, Marocco e Sud Africa).

Si tratta di realizzare la partecipazione nelle così dette <<Collettive>> ICE-FINCO-CASEITALY nelle manifestazioni fieristiche che si svolgeranno a cavallo tra il 2024 ed il 2025 in quei Paesi, con particolare riferimento al comparto dell’involucro edilizio (serramenti, schermature solari, chiusure tecniche, coperture, maniglieria, etc.).

Tale comparto rappresenta una delle eccellenze dell’industria italiana, di interesse in Paesi che hanno prospettive di sicuro sviluppo demografico – e quindi anche economico al di là delle cangianti fasi congiunturali.

Si tratta anche di un settore <<accogliente>> dal punto di vista della formazione della forza lavoro in loco.

In generale – conclude la Presidente Tomasi – quanto sopra coincide, oltre che con gli interessi delle imprese associate (17.000, in 40 Associazioni federate per un fatturato complessivo di 35 miliardi di euro), con quello della bilancia commerciale del Paese (il comparto ha notevoli potenzialità di sviluppo in termini di percentuali all’export. – Finco sta elaborando con l’ausilio di ISTAT delle specifiche statistiche in proposito), ma anche con l’ influenza politica che, in una media potenza quale l’Italia, si estrinseca anche attraverso la politica commerciale e l’aumento degli scambi e dei contatti che le manifestazioni fieristiche consentono, incluso l’insediamento di filiali italiane in quei Paesi”.