Bozza DM Aree demaniali marittime energia eolica off-shore

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Bozza DM Aree demaniali marittime energia eolica off-shore

L’articolo 1 del provvedimento individua, tra le candidature pervenute, le aree demaniali marittime e i relativi specchi acquei esterni alle difese foranee portuali ritenuti idonei per attività legate alla progettazione, produzione e assemblaggio di piattaforme galleggianti, nonché per la realizzazione delle infrastrutture elettriche necessarie allo sviluppo della cantieristica navale dedicata alla produzione di energia eolica in mare. Le aree selezionate sono:

  • le aree demaniali sotto la giurisdizione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, ad Augusta;
  • le aree demaniali dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale, a Brindisi;
  • le aree demaniali dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centro Settentrionale, a Civitavecchia;
  • le aree demaniali dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Ionio, a Taranto.

L’articolo 2, nei commi iniziali, elenca per ciascuna delle candidature ritenute idonee gli interventi infrastrutturali necessari a rendere pienamente operative le aree individuate ai fini della cantieristica off-shore. 

Il comma 5 specifica altresì, sulla base di un’analisi di fattibilità tecnico-economica e dei tempi stimati per la realizzazione, le due aree in cui gli interventi risultano prioritari. Si tratta delle aree gestite dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, ad Augusta, e da quella del Mare Ionio, a Taranto. Tali priorità derivano dai minori costi e tempi di attuazione previsti per gli interventi relativi a queste due aree.

L’articolo 3 disciplina le modalità con cui il decreto verrà comunicato alle Autorità candidate e le forme di pubblicità dello stesso.

Da ultimo si segnala che in sede di concerto interministeriale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha avanzato alcune osservazioni:

  • In particolare, è stata rilevata la necessità di integrare l’articolo 3 del provvedimento con un ulteriore comma, così formulato: “6. L’atto amministrativo di attribuzione delle risorse deve indicare, ai sensi dell’articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, il Codice Unico di Progetto (CUP) identificativo degli interventi oggetto di finanziamento.”
  • Contestualmente, si richiede di inserire un ulteriore “Visto” nelle premesse del decreto e di acquisire una relazione di accompagnamento contenente informazioni sulla portata finanziaria del provvedimento, con particolare riferimento al finanziamento delle opere a carico delle Autorità di Sistema Portuale.