COMUNICATO OSSERVATORIO OICE: “Profondo rosso anche a novembre per le gare di servizi tecnici; Lupoi: “pesanti ripercussioni nel 2024 se non si corregge il codice”

COMUNICATO OSSERVATORIO OICE: “Profondo rosso anche a novembre per le gare di servizi tecnici; Lupoi: “pesanti ripercussioni nel 2024 se non si corregge il codice”

Osservatorio OICE/Informatel sulle gare pubbliche di ingegneria e architettura

Novembre 2023

A novembre ancora in discesa la domanda di servizi tecnici per le opere pubbliche: 181,2 milioni, 18,4% rispetto a novembre 2022

Calo ancora maggiore negli ultimi 4 mesi (68,9% in valore sul 2022); negli 11 mesi del 2023: 3,3 miliardi con un calo del 17,3% sul 2022

In metà delle gare bandite dopo il primo luglio sono stati richiesti requisiti su 5 o 10 anni, e non su 3, come previsto dal bando-tipo OICE

Appalti integrati in cauta libera: 80 per 1.134,9 milioni di lavori (-73,4% su ottobre 2022) e 18,1 milioni di progettazione esecutiva (-75,2%)

I micro affidamenti fino a 140.000 euro valgono l’85,4% in numero e il 16,7% del valore totale

Lupoi: “La scelta di non modificare il decreto 36, che ha palesemente bloccato il nostro mercato, avrà pesanti ripercussioni nel 2024”

Sono questi i dati più significativi rilevati dall’Osservatorio OICE/Informatel nel mese di novembre. In particolare il totale del valore per servizi tecnici immessi nel mercato pubblico a novembre, comprendendo i 163,0 milioni derivati dai bandi di architettura e ingegneria e i 18,1 milioni di servizi tecnici contenuti negli appalti integrati, è pari a 181,2 milioni. Il dato è positivo rispetto al precedente mese di ottobre, 5,8%, mentre è in calo del 18,4% su novembre 2022. Se si guarda ai bandi per soli servizi tecnici (senza appalti integrati), registriamo una crescita del 9,6% su novembre 2022.

Le gare per servizi tecnici pubblicate sulla gazzetta europea sono solo 58, un così basso numero è dovuto al ricorso al frazionamento artificioso dei bandi per rientrare nella fascia degli affidamenti diretti (fino a 140.000 euro).

Gli affidamenti sotto i 140.000 euro per i quali OICE tratta dallo scorso mese anche gli open data di ANAC, classificandoli per i propri associati, sono stati 552, l’85,4% del numero totale dei bandi, per un valore di 27,3 milioni di euro, il 16,7% del valore totale; tra queste per la sola progettazione 200 affidamenti per 9,3 milioni di euro, l’89,3% in numero e il 16,4% in valore.

Le gare di sola progettazione con importo maggiore di 140.000 euro da luglio a novembre sono state 123, di queste 82 con richiesta di ribasso unico (sul compenso a base d’asta e sulle spese) e soltanto 24 quelle in cui si chiede il ribasso solo sulle spese e si lascia fisso il compenso (17 gare non citano le modalità di ribasso). Per la richiesta dei requisiti tecnici in 69 gare le stazioni appaltanti fanno riferimento a 3 anni, in 20 gare di chiedono 5 anni e in 25 gare 10 anni. Solo 9 gare non riportano il dato di richiesta dei requisiti tecnici. Per i requisiti economico finanziari 68 gare fanno riferimento a 3 anni, 4 gare a 10 anni, 20 ai migliori 3 anni degli ultimi 5. 29 gare non riportano il dato di richiesta dei requisiti tecnici.

“Novembre anticipa una chiusura d’anno tutta in campo negativo ha dichiarato Giorgio Lupoi, a commento dei dati dell’osservatorio nonostante qualche timidissimo segnale positivo, le previsioni non possono che essere negative. Occorre ripristinare nella loro pienezza il mercato pubblico e la libera concorrenza, è necessario modificare il codice. Ci sono ragioni evidenti per un correttivo che sani lacune e incertezze normative; occorre rivedere alcune scelte fatte, come quella di lasciare agli affidamenti diretti una parte così consistente del mercato, peraltro parzialmente rimangiata con una circolare dai limitati effetti giuridici. Per non parlare dell’urgenza di adeguare i corrispettivi ai nuovi contenuti progettuali, su due livelli, alle nuove prestazioni anche di supporto ai RUP e alla digitalizzazione. C’è molto da fare ma sembra che il Ministero non abbia intenzione di muoversi. Non siamo i soli a chiedere un intervento correttivo al più presto, anche perché la procedura non è velocissima. Gli operatori del settore non possono attendere. Intanto apprezziamo che quasi la metà delle stazioni appaltanti stiano seguendo le nostre indicazioni per favorire l’accesso al mercato con requisiti superiori ai 3 anni previsti nel nuovo codice, cioè su 5 o 10 anni; la scelta pro concorrenziale è, come diciamo da luglio, assolutamente legittima e adesso è anche in linea con  quella fatta dal Governo con la circolare per le procedure sotto soglia. Auspichiamo e ci attendiamo che questo trend aumenti per evitare che vi siano illogiche restrizioni della concorrenza. La nostra associazione è a disposizione per fare ripartire i bandi e, con questo spirito, teso a favorire sviluppo e crescita del mercato, siamo pronti a partecipare ad un tavolo di lavoro con tutte le rappresentanze di categoria e con il Governo per affrontare una situazione che ci preoccupa molto per i mesi a venire”.

Migliora a novembre il dato delle gare di sola progettazione: il valore si attesta su 56,5 milioni di euro contro i 69,0 milioni di novembre 2022 (‐18,0%); rispetto allo scorso mese di ottobre il valore della progettazione sale del 38,0%.

Ancora in campo negativo gli undici mesi del 2023 per la sola progettazione: infatti si chiudono con 1.986 bandi per 1.205,1 milioni, il confronto con i primi undici mesi del 2022 vede il numero calare del 34,7% e il valore del 26,4%.

Molto negativi i dati del valore messo in gara nell’ultimo quadrimestre: da agosto a novembre, per servizi di ingegneria e architettura il numero dei bandi arriva a 1.542, contro i 1.270 del quadrimestre precedente, da aprile a luglio, con un incremento del 21,4%, mentre il valore si ferma a 536,7 milioni, contro i 1.726,8 milioni del precedente quadrimestre, con un calo del 68,9%.