Si segnala che è disponibile, in allegato, il Documento della Procedura di infrazione avente ad oggetto la non conformità del quadro giuridico italiano alle direttive del 2014 sui contratti pubblici, cioè la direttiva 2014/23/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione ( 1 ), la direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici ( 2 ) e la direttiva 2014/25/UE sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali ( 3 ).
A riguardo, la Commissione ritiene che l’articolo 193 del decreto legislativo n. 36/2023 (codice dei contratti pubblici) quale modificato dal decreto correttivo violi gli articoli 3, 30, 31, 33, 37 e 41 della direttiva 2014/23/UE, gli articoli 18, 49, 51, 56 e 67 della direttiva 2014/24/UE e gli articoli 36, 69, 71, 76 e 82 della direttiva 2014/25/UE. Conclusioni. Dunque, la Commissione europea ritiene che le seguenti disposizioni del quadro normativo italiano non siano conformi al diritto dell’UE:
- L’articolo 35, comma 4, del decreto legislativo n. 36/2023 quale modificato dal decreto correttivo non è compatibile con:
- l’articolo 28 della direttiva 2014/23/UE, in combinato disposto con l’articolo 40;
- l’articolo 21 della direttiva 2014/24/UE, in combinato disposto con gli articoli 50 e 55;
- l’articolo 39 della direttiva 2014/25/UE, in combinato disposto con gli articoli 70 e 75.
• L’articolo 193 del decreto legislativo n. 36/2023 quale modificato dal decreto correttivo non è compatibile con:
- gli articoli 3, 30, 31, 33, 37 e 41 della direttiva 2014/23/UE.