Modifica regolamentazione gare d’appalto – Risposta alla Commissione
La questione sollevata dall’onorevole deputato sembra riferirsi agli appalti di valore inferiore alle soglie fissate dalle direttive UE sugli appalti pubblici, che non rientrano nell’ambito di applicazione delle direttive.
Gli Stati membri non sono vincolati da tali direttive nell’aggiudicazione di appalti di importo inferiore alle soglie dell’UE. I principi fondamentali dei trattati devono tuttavia essere applicati quando sussiste un interesse transfrontaliero, come stabilito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Il nuovo codice italiano dei contratti pubblici stabilisce che l’aggiudicazione e l’esecuzione degli appalti di importo inferiore alle soglie dell’UE sono soggette ai principi in esso indicati.
Fatti salvi i poteri della Commissione in quanto custode dei trattati, spetta alle autorità nazionali competenti (compresi gli organi giurisdizionali amministrativi, in caso di contenzioso) verificare se i principi fondamentali siano stati applicati nel rispetto del codice e dei trattati. Inoltre a norma del dispositivo per la ripresa e la resilienza, le aggiudicazioni ai
sensi del nuovo codice italiano dei contratti pubblici non possono annullare i traguardi e gli obiettivi precedentemente approvati e i principi ivi enunciati.
La lotta alla corruzione è una priorità fondamentale della Commissione. Il pacchetto di misure presentato il 3 maggio 2023 rafforza il quadro legislativo dell’UE per la lotta alla corruzione. Comprende una proposta volta a fornire alle autorità di contrasto e ai pubblici ministeri gli strumenti per combattere la corruzione in tutti i paesi dell’UE e prevede una rete anticorruzione dell’UE, che riunisce le autorità di contrasto, le autorità pubbliche, gli
operatori del settore e la società civile. Inoltre le relazioni annuali sullo Stato di diritto nell’UE esaminano gli sviluppi relativi allo Stato di diritto, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione in tutti gli Stati membri, compresa l’Italia.